Gli acidi della frutta si utilizzano per migliorare complessivamente l'aspetto della pelle principalmente grassa ed asfittica (colorito spento, pori dilatati, pelle poco morbida e così via), in particolare nei peeling per stimolare il rinnovamento dell'epidermide e la produzione di collagene.
Permettono all'epidermide di liberarsi di ciò che non serve più e contemporaneamente rinnovare se stessa. Agiscono "sciogliendo" i legami fra le cellule vive e le cellule morte e favoriscono l'espulsione del sebo permettendo alla pelle di "respirare" meglio.
In questa pagina parleremo anche di alternative agli esfolianti tradizionali, come il peptide esfoliante, indicato per pelli sensibili e reattive che non tollerano l'esfoliazione chimica e fisica.
Attenzione: vanno usati con buon senso, è sconsigliato unirli fra di loro senza criterio nello stesso trattamento (tranne combinazioni sinergiche) ed alcune combinazioni sono proprio da evitare (glicolico + salicilico per esempio), ed è sconsigliato fare troppi trattamenti ravvicinati o con tempi di posa troppo lunghi. Non usare in combinazione con la vitamina C nei trattamenti esfolianti. Non inserire nei trattamenti esfolianti alcuni peptidi (vedere inoltre il paragrafo sovraesfoliazione). Non usare su pelli sensibili a questi trattamenti. Prima di usare gli acidi devi conoscere il tuo tipo di pelle e sottoporla al parere di un dermatologo.
Gli acidi della frutta (α- e β-idrossiacidi) hanno proprietà esfolianti ed antiossidanti. In gergo tecnico-commerciale questi acidi sono conosciuti come alfa- e beta-idrossiacidi. Vengono utilizzati come agenti idratanti, leviganti, esfolianti e schiarenti.
Dopo un trattamento a base di alfa- o beta-idrossiacidi bisogna bloccare l'azione del peeling con uno spray a pH basico (pH 7.5 - realizzarlo è semplice vedi in fondo alla pagina "sovraesfoliazione e come evitarla"), questo spray neutralizza il pH quasi istantaneamente.
Successivamente va sempre applicata una buona crema viso a pH fisiologico (pH 5) con EPS 15, almeno il 5% di Ceramidi Vegetali Flower Tales ed il 3% di saccaride isomerato ad azione idratante e decongestionante (vedi approfondimento in fondo alla pagina)
Si consiglia vivamente, inoltre, questa lettura sul microbioma, l'omeostasi cutanea e l'immunità innata della pelle: clicca QUI.
L'avena colloidale fermentata Flower Tales svolge un'azione protettiva sulla pelle durante il trattamento esfoliante e regge pH bassi (pH 3) quindi è un ottimo ingrediente da inserire nel peeling chimico.
Flower Tales mette a disposizione 3 tipi diversi di acido ad azione esfoliante e cheratolitica: l'acido glicolico, l'acido mandelico e l'acido salicilico (i primi due sono alfa-idossiacidi, quest'ultimo invece non è un vero e proprio "idrossiacido" ma ha tantissime similitudinicon gli AHA, tantè che viene classificato beta-idrossiacido, ed ha utilizzi simili ai primi due)
fortemente sconsigliato unire nello stesso trattamento o in trattamenti ravvicinati l'acido glicolico e l'acido salicilico, per evitare sovraesfoliazione e breakout (capillari che scoppiano)
Due di questi (glicolico e mandelico) sono idrosolubili, il salicilico è liposolubile, tutti sono fotosensibilizzanti e tutti richiedono molta attenzione nell'uso (per questo proponiamo attivi neurali più sicuri e 100% sostituti degli AHA / BHA. Scoprili al paragrafo dedicato).
La loro "performance" dipende sia dalla concentrazione d'uso, sia (soprattutto) dal pH finale del cosmetico in cui sono inseriti. (Sconsigliamo vivamente di andare sotto il pH 4).
A questo trio si aggiungono anche altri acidi, come il citrico ed il lattico, meno famosi in campo dermatologico perché perlopiù utilizzati come regolatori di pH; anche se, di fatto, l'acido lattico ha un'ottima tollerabilità cutanea.
Una semplice e veloce comparazione con l'unico scopo di orientare all'acquisto.
Negli ultimi anni si sono fatta strada in dermocosmesi i cosiddetti alfa-idrossiacidi di nuova generazione: denominati poli-idrossiacidi complessi, o semplicemente poli-idrossiacidi (PHA). Il nome è dovuto al fatto che, rispetto ai classici AHA, presentano un'alto numero di gruppi ossidrilici.
I poli-idrossiacidi sembrano veramente mettere tutti d'accordo perché mantengono il potere antiossidante ed esfoliante degli AHA e BHA ma sono molto più tollerati e hanno anche proprietà dermocosmetiche di tutto rispetto. I maggiori esponenti dei PHA sono l'acido lattobionico ed il gluconolattone. Chi nota fenomeni d’irritazione, pizzicore e prurito (che spesso accompagnano l’applicazione degli AHA) dovrebbe optare per questa nuova generazione di idrossiacidi.
Cambiando "famiglia" ma sempre rimanendo negli acidi ad azione esfoliante, negli ultimi anni si è fatto strada, grazie a nuove tecnologie produttive, l'acido succinico "bio" (acido bio-succinico) della famiglia degli acidi carbossilici: materia prima molto dermocompatibile e adatta anche a pelli sensibili (sebbene la documentazione sia ancora povera finora il prodotto si è dimostrato molto affine all'epidermide). Oltre a rendere la pelle rigenerata, giovane, luminosa e pulita, l'acido succinico non è fotosensibilizzante.
Anche le pelli sensibili, che generalmente devono evitare il peeling chimico, possono giovare dei benefici di quest'ultimo evitando l'esfoliazione acida e puntando sul peeling biologico. Il peptide esfoliante Flower Tales è una valida alternativa al peeling chimico perché non è acido e non stressa la cute, rinnova la pelle favorendo il naturale processo di desquamazione, favorisce il turnover cellulare e può essere usato anche tutti i giorni senza causare fotosensibilizzazione.
Pelle più luminosa e levigata, un colore più vivo e una texture più omogenea, obiettivo: pelle più giovane.
Seppur abbiano un ruolo importante in cosmesi, gli acidi della frutta sono dei prodotti delicati da usare e portano inevitabilmente a fare i conti con il pH molto acido, ambiente poco indicato ai neofiti della cosmesi fai-da-te.
Inoltre la tecnica di esfoliare (quindi rimuovere) per "smacchiare" è sempre meno ritenuta ottimale dai dermatologi, soprattutto ora che la cosmesi naturale dispone di nuovi attivi neurali ad azione schiarente, illuminante, ringiovanente ed anti-macchia.
Un uso sbagliato o eccessivo di sostanze esfolianti può portare alla cosiddetta sovraesfoliazione: assottigliamento della pelle e danneggiamento della barriera e conseguenze ben visibili: rotture di capillari, papule, brufoli sottopelle, rossori, ipersensibilità, secchezza, iperpigmentazione e cambiamenti di colore improvvisi, rughe.
Per evitarla si consiglia di fare i trattamenti con intensità graduale, non fare trattamenti intensivi troppo lunghi o troppo ravvicinati fra loro (non più di un trattamento ogni 4 giorni, molto meno frequenti per pelli sensibili o irritate). Non fare trattamenti se se la pelle è particolarmente sensibile o stressata o se ha già subito sovraesfoliazione.
Inserendo nel peeling chimico l'avena colloidale fermentata questa favorirà la protezione della pelle durante l'esfoliazione.
Dopo l'esfoliazione usare un neutralizzatore** a pH 7.5 che blocca l'attività acida istantaneamente. Si può fare un prodotto spray molto semplice (idrolato + arginina + saccaride isomerato idratante e si regola il pH a 7.5) oppure una crema o un gel.
Dopo aver neutralizzato si procede con una buona crema a pH fisiologico (pH 5) contenente idratanti, ricostituenti ed amici del microbioma cutaneo* (come inulina, EPS 15, saccaride isomerato idratante e Biofermentato POST-biotico d'avena) cheratina vegetale, allantoina ed altri ricostituenti come, sopratutto, le Ceramidi. La crema può contenere anche niacinamide (anzi è una valida alleata della pelle) ma se è presente questo ingrediente bisogna assicurarsi di aver bloccato l'azione del peeling con il prodotto tampone**. Un attivo importante che aiuti la rigenerazione cutanea dopo l'aggressione acida è il Sangue di Drago oppure, ancor più performante, il Sodio DNA. Si consiglia quest'ultimo rispetto al sangue di drago, sopratutto se il peeling è stato fatto su pelli del viso mature.
** Il prodotto "tampone" (si chiama così perchè è solitamente a pH basico grazie solitamente alla presenza di arginina, meglumina o trimetilglicina) va usato immediatamente dopo il trattamento e non va usato in nessun altro caso sul viso (perché ha un pH troppo elevato che snatura il microbioma cutaneo).
Usare dopo i trattamenti una protezione solare.
In linea di massima è fortemente sconsigliato unire più acidi in un unico peeling (tranne, per esempio, composizioni sinergiche come 3% lattobionico + 7% gluconolattone). Non usare vitamina C nel peeling chimico e non usare niacinamide nel prodotto tampone, bensì inserirla nella crema idratante ricostiutente successiva a patto che sia stato correttamente neutralizzato il pH; non usare argirelina e il palmitoil tripeptide-38 nei trattamenti acidi.
*Non usare il ravanello fermentato (leucidal), che è a base di salicilati, come conservante per trattamenti acidi o come conservante nelle creme idratanti tampone che usate post peeling chimico.
Prima di usare gli acidi devi conoscere il tuo tipo di pelle e sottoporla ad una visita dermatologica e ricevere il parere di uno specialista.
NOTA IMPORTANTE
Informazioni indicative finalizzate a guidare l'utente all'acquisto. Le informazioni riportate sono brevi e veloci in quanto sono volutamente non finalizzate ad essere utilizzate come fonti autorevoli e non devono essere utilizzate per ricerche, tesi, blog, forum ed enciclopedie. Le informazioni riportate non sono sufficienti ad acquisire competenze tali da esercitare o insegnare una professione. Non sono sufficienti inoltre ad utilizzare le materie prime in sicurezza: leggere attentamente le informazioni d'uso e di sicurezza riportate nelle schede delle singole materie prime. I trattamenti si fanno sotto osservazione di uno specialista.